Suscettibilità allo stress a vita con H3K27me1

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXI – 06 luglio 2024.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Nel lessico della psichiatria classica si impiegava un’espressione del linguaggio figurato per indicare la ragione di una vulnerabilità maggiore allo stress di coloro che avevano subito traumi precoci o molto intensi: cicatrice psichica. Non si disponeva ancora dei mezzi e degli strumenti attuali per l’indagine neuroscientifica delle basi biologiche della neuropatologia da stress. Oggi abbiamo una grande quantità di dati e nozioni sulle alterazioni molecolari, cellulari e, soprattutto, dei sistemi neuronici causate da esposizione allo stress, e abbiamo fatto progressi nel comprendere in cosa realmente consista questa “cicatrice”. Negli ultimi due decenni la ricerca sugli effetti epigenetici dell’esposizione a condizioni stressanti ha definito un importante capitolo in questi studi, che aiuta a spiegare le differenze nelle risposte dei sistemi neuronici e alcuni aspetti rilevanti della fisiopatologia da stress. Oggi si può dire che sia stata individuata una cicatrice cromatinica.

Le modificazioni istoniche post-traduzionali sono di importanza critica nella mediazione di alterazioni persistenti dell’espressione genica, e il loro studio in rapporto agli effetti di lunga durata dell’esposizione ad agenti e circostanze stressanti è del massimo interesse. Un team guidato da Eric J. Nestler ha individuato un ruolo nel perdurare degli effetti dello stress per tutta la vita della mono-metilazione della lisina 27 all’istone 3 (H3K27me1).

(Torres-Berrio A. et al., Mono-methylation of lysine 27 at histone 3 confers lifelong susceptibility to stress. Neuron – Epub ahead of print doi: 10.1016/j.neuron.2024.06.006, 2024).

La provenienza degli autori è la seguente: Nash Family Department of Neuroscience and Friedman Brain Institute, Icahn School of Medicine at Mount Sinai, New York (USA); Lurie Center for Autism, Massachusetts General Hospital, Boston, MA (USA); Department of Pediatrics, Harvard Medical School, Boston, MA (USA); Department of Biochemistry, Albert Einstein College of Medicine, Bronx, New York, NY (USA).

Ecco cosa accadeva: in mancanza del supporto algoritmico le persone partecipanti all’esperimento erano riluttanti nell’accusare altri di aver mentito, ma quando l’algoritmo era disponibile, una minoranza cercava attivamente le sue previsioni e coerentemente si affidava al verdetto del sistema SMLC per muovere le proprie accuse.

Eric J. Nestler, Angelica Torres-Berrio e colleghi hanno scoperto un ruolo di H3K27me1 negli effetti cronici dello stress sul sistema nervoso centrale. In particolare, i ricercatori hanno rilevato, in topi che avevano subito uno stress nella fase iniziale della vita o un intenso stress da “sconfitta sociale”, un notevole incremento di H3K27me1 nei neuroni del nucleo accumbens che, come è noto, ha un ruolo fondamentale nel circuito a ricompensa, ricevendo fibre dalle popolazioni dopaminergiche dell’area tegmentale ventrale (VTA) e inviando fibre ai nuclei a valle mediatori della reward response. L’accumulo di H3K27me1 indotto da stimoli stressanti si verificava presso i geni che controllano l’eccitabilità neuronica ed era mediato dal dominio VEFS di SUZ12, una subunità centrale del PRC-2 (polycomb repressive complex-2), che controlla i pattern di metilazione di H3K27. L’espressione VEFS virale cambiava il profilo trascrizionale del nucleo accumbens, portava ad anomalie sociali, emotive e cognitive, e ad alterazioni dell’eccitabilità e della trasmissione sinaptica dei neuroni spinosi medi D1 del nucleo accumbens.

In conclusione, questo studio presenta una nuova funzione di H3K27me1 nel cervello e dimostra il suo ruolo di “cicatrice cromatinica” responsabile della vulnerabilità allo stress per tutta la vita.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-06 luglio 2024

www.brainmindlife.org

 

 

 

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